L’uomo che lavorò con Steve Jobs al primo Macintosh è stato a Milano per dare alcuni consigli a imprenditori e aspiranti tali. Ecco cosa ha detto
Milano – In che modo combinare l’intelligenza artificiale con il mobile e i social media per migliorare il marketing delle aziende? Se ne è parlato all’Università Bocconi, dove l’agenzia The Digital Box ha organizzato l’evento Digital Convergence Day, in cui aziende come Google, Microsoft e Facebook hanno mostrato i loro risultati, alcuni relatori hanno discusso del futuro del settore e l’evangelista californiano Guy Kawasaki ha portato i suoi consigli per essere vincenti e migliorare la propria presenza online.
Fra i primi dipendenti di Steve Jobs, Guy Kawasaki ha portato per la prima volta a Milano la sua formula vincente di pratici consigli per imprenditorie aspiranti tali. Partendo da quello che sembra il più banale: fatevi domande semplici.Marco Landi è, poi, tornato in Italia, per dedicarsi ad aiutare giovani che, con le loro idee d’impresa, vogliono sfondare in un contesto difficile, di cui tutti enfatizzano la creatività e l’ingegnosità come caratteri distintivi ma in cui, “se vuoi cercare un po’ di soldi per crescere e non hai un buon network, è molto difficile sopravvivere”, dice.
“Non chiedete mai ai consumatori cosa vogliono. Se lo avessimo fatto in Apple ai tempi del primo Apple Computer, ci avrebbero risposto che avrebbero voluto un Apple II migliore. E non avremmo mai lavorato al Macintosh”, ha detto Kawasaki.
L’evangelista della Silicon Valley ha poi esortato la platea a cercare sempre di immaginare la prossima curva nel settore di riferimento. “Pensate alle mappe: prima erano di carta, poi sono arrivate quelle digitali e in seguito Waze, in cui la mappa è integrata con commenti in tempo reale degli utenti”, ha spiegato. La difficoltà, se sei un’azienda, è non perdere di vista la tua missione: “Kodak e Polaroid credevano di essere nel settore chimico e non nel settore della conservazione dei ricordi. E quindi perso treno della fotografia digitale”. Altro consiglio di Kawasaki: “Non aver paura di essere scadente”.
“In Silicon Valley si dice: prima consegni, poi testi”, ha spiegato il relatore. L’altra grande massima del tecnologo è: non aver paura di cambiare idea, perché ripensare una strategia è segno di intelligenza e forza. “Nel luglio del 2007 Steve Jobs disse che l’iPhone sarebbe stato un ecosistema completamente chiuso, 12 mesi dopo annunciavamo la piattaforma per gli sviluppatori. Cambiò idea radicalmente, perché capì che aveva sbagliato”, ricorda Kawasaki.
Il californiano ha poi affrontato il tema dei social media, raccomandando la platea di prendere sempre una posizione: “Io sono un convinto anti-Trump. C’è chi mi dice che in questo modo mi alieno possibili nuovi follower, ma io non voglio dialogare con gente che vota Trump. E vi dirò di più: non ho perso follower e ho rafforzato la fedeltà di quelli che avevo. Se sei un brand devi essere più cauto, ma è comunque giusto tu prenda posizione in alcuni casi”.